Una posizione inspiegabile che contraddice la stessa legge 194 sull’aborto
(070415) Non è possibile l’obiezione di coscienza per i farmacisti. Parola del ministro della Salute, Livia Turco. Era stato il Papa a invocare la possibilità di obiezione di coscienza per i farmacisti rispetto ad alcuni medicinali particolari, come la pillola del giorno dopo o la Ru486 (vedi notizia 070305).
"Che cosa significa nel merito?", si chiede la Turco. E aggiunge: "C’e’ un prontuario farmaceutico, in cui i medicinali sono selezionati sulla base della loro capacità di salvare vite e di curare, c’e’ un processo di autorizzazione complesso e basato su evidenze scientifiche, che ha un’autorità europea. Come si può fare obiezione di coscienza rispetto ai farmaci?" conclude con una domanda il ministro.
Il ministro sembra ignorare che l’obiezione è prevista dalla legge in campo militare e sanitario e che i farmacisti fanno parte del personale medico come previsto dall’articolo 9 della legge 194/78, e come tale hanno il diritto di non prestarsi in alcun modo a procedure d’aborto come indubbiamente è la somministrazione di Ru486
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