Che cosa avrebbero detto i "padri fondatori" dell'Europa, Konrad Adenauer, Robert Schuman e Alcide De Gasperi, se avessero immaginato che l'Unione Europea avrebbe un giorno preteso di imporre ad uno dei suoi Stati membri la pratica e l'iscrizione dell'aborto nelle sue leggi nazionali? Eppure è quanto è accaduto a Strasburgo, con la sentenza del 20 marzo della Corte europea dei Diritti dell'uomo, che ha condannato la Polonia a emendare la propria legge, giudicata troppo restrittiva, e a pagare un risarcimento di 25.000 euro ad una donna alla quale i medici avevano rifiutato di interrompere la gravidanza.
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