L'aborto "è il modo con cui noi medici diamo la possibilità a Dio di ripensarci". Così nella serie «ER Medici in prima linea» un protagonista giustifica la sua azione su una quindicenne 'oppressa' da genitori cattolici che - come nel classico stereotipo - appaiono insensibili, nel nome di Dio, al dramma umano della figlia.
Peccato che gli sceneggiatori si siano invece dimenticati di dar voce al dramma del nascituro, forse anche perché potrebbero non apparire aridi mostri coloro che lo vogliono tutelare.
Gerolamo Tommasi
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