03/09/07

Peccato di orgoglio

Al direttore - Mio figlio ha 32 anni e l’anno scorso si è laureato in Scienze Agrarie all’Università di Udine. Un po’ in ritardo forse e infatti quel giorno (indimenticabile per me e mio marito) era il più anziano tra quelli che discutevano la tesi di laurea. Voglio presentare giustificazione come spetta a un genitore: tre interventi al cuore per correggergli una tetralogia di Fallot (a due, sette e dodici anni) e una leucemia mieloide acuta con relativo trapianto di midollo, terapie ecc. (tra i sedici e i ventuno anni). Sì, perché Francesco è nato con una patologia che spesso è associata a cardiopatie e a neoplasie del sistema immunitario, è un ragazzo Down. Io e mio marito non ci siamo mai sentiti migliori di chi decide di abortire dopo aver saputo dalla amniocentesi che il feto è affetto da trisomia 21, solo Dio può giudicare. Ma in questi giorni, anche grazie al Foglio, ci è scappato un peccato di orgoglio. Lo confessiamo pubblicamente.
Paola Zall - Cordenons (Pn)

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