21/12/07

CROAZIA. CROLLANO IN QUINDICI ANNI, ABORTI, DIVORZI E SUICIDI

Con la fine del regime comunista le Ivg si sono ridotte dell’88,5%

(070508) Seppure la legge sulle interruzioni volontarie di gravidanza sia la stessa, dal crollo del comunismo al 2005 gli aborti in Croazia sono diminuiti dell’88,5%.

Marijo Zivkovicc, del Centro per la famiglia di Zagabria ha spiegato che questo risultato “è tutto frutto del lavoro di educazione e formazione al Vangelo della vita promosso dalla Chiesa e dalle associazioni cattoliche”.

Nel 1989, ultimo anno del regime comunista in Croazia, si sono avuti 40mila aborti, mentre nel 2005 gli aborti sono stati 4600. Zivkovic ha comparato i dati di due città industriali con popolazioni simili, come Rijeka (330.000 abitanti) e Split (470.000 abitanti), ed ha fatto notare che in quest’ultima si sono registrati un calo nel numero degli aborti, dei divorzi e dei suicidi, una riduzione dell’uso di contraccettivi e una percentuale quasi doppia di famiglie con almeno tre bambini.

In totale controtendenza rispetto ai dati demografici europei, la Croazia dal 1995 ha visto un incremento dell’11% nel numero di giovani sotto i 14 anni; ha sempre più famiglie che mettono al mondo almeno tre figli; ha un basso tasso di divorzi; un bassissimo livello di persone infette dall’Aids; e un numero ancor più basso di persone che usano il condom.
Secondo il Presidente del Centro per la famiglia croato, gran parte di questo cambiamento culturale è dovuto al lavoro fatto dai cattolici negli anni Settanta e Ottanta, ma soprattutto dopo la caduta del comunismo.

Per dare una idea di come la cultura della vita stia prevalendo in Croazia basta guardare la moneta di 25 Kuna (l'equivalente di tre euro) che nel conio del 2000 ha una parte con l’immagine di un bambino in gestazione con tanto di cordone ombelicale.

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