20/12/07

COMMENTI

Le seguenti lettere sono prese da "il Foglio"


AL DIRETTORE Anche a nome dell’associazione che rappresento, aderisco senza esitazione alla “Grande Moratoria della strage degli innocenti”, per sospendere le esecuzioni di aborto che si svolgono ogni giorno nel mondo. Condanne senza appello, senza processo, senza diritto alla difesa. Condanne suffragate dalla forza del diritto, da leggi come la 194 del 1978 che ha introdotto nei cuori e nelle menti dell’opinione pubblica italiana l’idea che l’aborto sia un fatto normale, una questione della donna. Complimenti a lei, caro coraggioso direttore, che compie un primo passo verso il superamento di quel terribile principio di autodeterminazione che è all’origine della Grande Ingiustizia dell’aborto legale. Sarà un cammino lungo e faticoso. Ma, per quello che vale, conti sempre sulla nostra presenza al suo fianco. Fin da ora siamo disponibili alla raccolta di firme, al fianco del suo benemerito giornale, per dimostrare che non tutti hanno ormai supinamente accettato come inevitabile l’uccisione di Abele.

Mario Palmaro, presidente Verità e Vita


AL DIRETTORE Io e lei siamo ideologicamente agli antipodi, ma la sua dichiarazione a Otto e mezzo mi ha commosso. Solo un perfetto ipocrita, infatti, può combattere strenuamente contro la pena di morte, e restare indifferente al cospetto del genocidio dell’aborto. Solo uno stato di straordinaria confusione mentale può spingere a difendere il diritto alla vita di un pericoloso assassino, facendo finta di non vedere il medesimo diritto alla vita di un essere umano inerme e innocente. Da oggi la considero il presidente onorario del movimento per la vita italiano. Con grande stima e riconoscenza.

Enrico Pagano, Milano



AL DIRETTORE Anziché proporre la moratoria per l’aborto (che è una autentica pagliacciata dal momento che lei per primo non crede a questa necessità) perché non propone una moratoria universale contro la guerra e le armi al fosforo, all’uranio, al napalm con le quali si distruggono anche le generazioni che verranno dopo le guerre e si avvelena il pianeta?

Pietro Ancona, via Web

rispondo io: 1. l'una non esclude l'altra. 2. come si a giudicare quello che crede o non crede una persona?


AL DIRETTORE Non ho nemmeno un Dio a cui appellarmi. Diffido della mia coscienza, come delle coscienze in genere che sono giudici indulgenti. Ma mi scuote un sentimento di ripugnanza e di depressione se soltanto penso all’aborto. Si impicca per profilassi sociale fra le urla di terrore del condannato e quelle di protesta dei sacrosanti abolizionisti. Il bimbo viene mandato a morte quasi sempre per profilassi tardiva e non so come sia il suo grido di paura, né se lo emetta. Conservo una sola utopia, e aderisco.

Mattia Feltri


1 commento:

Anonimo ha detto...

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